Giornata mondiale del rifugiato e del migrante – 24.1.2018

Nella giornata mondiale del rifugiato e del migrante, ancora una vita spezzata a Bolzano, lungo i binari della rotta del Brennero. 
Continuano a salire nelle ultime settimane le vittime che si aggiungono a quelle degli ultimi due anni nella nostra Provincia. 

“Irregolari”, richiedenti protezione internazionale, famiglie con bambini, “invisibili” che passano silenziosi e disperati per le nostre città rischiando o perdendo la vita a pochi chilometri dai nostri invalicabili confini che speravano di oltrepassare per un futuro migliore.

Le morti a cui assistiamo ci fanno purtroppo conoscere i drammi e le storie dei migranti più da vicino, si cerca di dare un nome, un volto, una storia, di avvisare i famigliari, di rimpatriare il corpo. 

Si aggiungono a quelle del Mediterraneo, morti che a molti appaiono lontane, ma che sono molto più vicine di quanto pensiamo, anche in termini di responsabilità.

30 mila negli ultimi 15 anni; la metà solo negli ultimi quattro anni. Nel 2014 sono decedute in mare tentando di raggiungere i paesi europei 3.528 persone, nel 2015 3.771 persone; nel 2016 5.096; nel 2017 3.081. Una catastrofe umanitaria.

Nel lungo periodo solo l’abolizione della Legge Bossi-Fini, l’introduzione di meccanismi di accesso regolari e di permessi di ricerca lavoro, un meccanismo unico di asilo europeo che eviti il criterio del paese di primo accesso e che comprenda canali umanitari e missioni di salvataggio potranno vedere migliorare l’attuale situazione nel nostro paese.

A livello globale potranno servire solo politiche di aiuto allo sviluppo coerenti che mettano in primo piano il rispetto dei diritti dei migranti e lo sviluppo dei paesi, e non un semplice blocco dei flussi in condizioni umane inaccettabili.

Nel breve periodo solo più investimenti in termini di risorse umane adeguatamente formate, misure di sostegno a tutti gli attori coinvolti nella gestione dei flussi migratori e una forte volontà politica per la ricerca di soluzioni, potranno garantire un maggiore monitoraggio e un’adeguata assistenza e accoglienza dei migranti presenti nel nostro paese o in transito.

Per la problematica dei futuri numerosi “irregolari” con diniego della richiesta di asilo o protezione si dovrebbe prevedere di valutare caso per caso il riconoscimento del permesso di soggiorno per comprovata integrazione; perché risulta pressoché mpossibile e non sostenibile il rimpatrio di tutti i diniegati.

14.1.2018

Autore: Chiara Rabini

Consigliera comunale per i Verdi Grüne Vërc Referente comunale per i richiedenti asilo e rifugiati

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